Parigi. Una lezione di umiltà da Benedetta Pilato, nuotatrice di talento alle Olimpiadi

Ieri una ragazza di diciannove anni, talentuosa promessa del nuoto, è arrivata quarta (per un centesimo) ad una gara.

Era felicissima.

Era lì a bordo piscina che piangeva lacrime di commozione, con un’attonita giornalista che la incalzava “Stai dicendo veramente?”

E lei lì, con questo sorriso meraviglioso a spiegare che certo un centesimo è proprio una cosa stronza, ma lei un anno fa manco se lo poteva immaginare di fare questa gara, e quindi era contenta perché quello era il giorno più bello della sua vita.

Ad un certo punto dallo studio parte un’ex campionessa di scherma, tale Elisa di Francisca, che con l’acidità di una che ha appena ingoiato l’aceto e tutta la damigiana si mette a percularla.

Questa mattina le risponde per le rime la Divina Pellegrini, che sottolinea l’ovvio. Che si può essere felici anche senza medaglia perché hai fatto un percorso che ti ha portato comunque lontano. Che si può essere felici pure con uno scarto di un centesimo che non intacca il tuo valore. Che ognuno ha i propri sogni.

E, aggiungo io, che si può essere dei patetici coglioni, pure se hai vinto tutto l’oro del mondo, ma dello sport, del talento e della bellezza non hai capito nulla.

Viva Benedetta Pilato, il suo sorriso, i suoi meravigliosi 19 anni, i suoi obiettivi e la grandissima lezione sportiva e motivazionale che ci ha regalato.

Onore a questa ragazza che ha saputo dars una grande lezione d’umiltà a tutti…

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