Sant’Agata di Puglia. La Marcia di Radetzky tra storia e controversie

Quella che abbiamo ascoltato a S.Agata non è la Marcia originale, ma quella “arrangiata” dal musicista Leonard Weninger

A Sant’Agata di Puglia, nella serata di ieri, 26 agosto, in una Piazza gremita quasi solamente di spettatori adulti, si è tenuto un gradevole concerto lirico sinfonico di una formazione di Cerignola. Come “bis” è stata eseguita la orecchiabile e nota marcia di Radetzky, prima della esecuzione del nostro Inno nazionale, cantato da pochi spettatori. Imitando i direttori d’orchestra del Concerto viennese di Capodanno, il maestro ha diretto il pubblico che batteva ritmicamente le mani, ascoltando la celebre marcia.

Due parole sull’origine e sulla evoluzione della Marcia

La Radetzky-Marsch è una marcia militare composta dall’austriaco Johann Strauss padre per celebrare la riconquista del Lombardo-Veneto (e in particolare di Milano) da parte delle truppe austriache, al comando del maresciallo Josef Radetzky. Siamo nel 1848, l’anno dei famosi moti di indipendenza: dopo una rivoluzione scoppiata nella stessa Vienna, i territori della Lombardia e del Veneto, occupati dagli austriaci ormai da decenni, insorsero. In particolare ricordiamo le Cinque giornate di Milano, che abbiamo studiato a scuola e che portarono alla cacciata degli austriaci. Una vittoria di breve:durata. Infatti a luglio le truppe di Radeszky riuscirono ad infliggere una pesante sconfitta alle forze sarde presso la località piemontese di Custoza. A Vienna il trionfo delle forze imperiali fu accolto con grande entusiasmo. Fu organizzato un grande evento presso un celebre Cafè viennese, nel corso del quale venne eseguita per la prima volta la Marcia di Radetzky, composta per l’occasione. Quella che abbiamo ascoltato a S.Agata non è la Marcia originale, ma quella “arrangiata” dal musicista Leonard Weninger, simpatizzante del nazismo, con l’obiettivo di renderla più impetuosa ed entusiasmante. Il maestro lettone Andris Nelsons, uno dei direttori che si sono succeduti e alternati a dirigere il Concerto di Vienna, nel 2020, ha voluto che la marcia fosse eseguita nella versione originale. L’opera sarebbe dunque finalmente “ripulita da ogni ideologia nazista”. Diversi quotidiani hanno apprezzato tale scelta, mentre altri hanno gridato all’eccesso del “politicamente corretto”. Gli spettatori del Concerto di Capodanno abbiano gradito ugualmente la marcia di Radetzky, come può testimoniare il battimani entusiasta del pubblico, diretto da Nelsons. Tutte le formazioni musicali, anche quelle improvvisate, possono suonare ciò che vogliono e tutti possono applaudire, ma almeno si sappia a chi e perché si dà un applauso.

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