Sant’Agata di Puglia. Tempo di vendemmia, di Renzo Berardino

Ci sono dei momenti in cui più tenero si affaccia il pensiero del tempo che fu ,delle cose lasciate o perse , dei momenti vissuti tra le mura della casa natia ,delle grida gioiose con i compagni tra i vicoli del mio paese , della forte amicizia che ogni giorno si rinsaldava tra i banchi di scuola. E’ in quei momenti che spesso mi prende uno struggente desiderio di fermare il ricordo.

Sono trascorsi ormai molti lunghi anni da quando ho lasciato S.Agata ed ogni volta che vi ci corro con il pensiero è come se fosse ieri .Col crescere degli anni le idee si allargano e i sentimenti si chiarificano , l`amore del paese natio si intreccia con l’amore, l’affetto delle persone a me care che la vita ha voluto regalarmi. Ricordare presuppone un passato e per ciò prego :“ mio Dio, conservatemi la memoria!“

Quando ero un bambino , e l`uva era matura, il moscato giallo come l`oro ,il paese era pervaso dall’odore del mosto , la campagna era piena del canto delle vendemmiatrici, per la strade un andirivieni di asini e muli carichi di cesti di uva e quasi a voler far nostro il momento, canticchiavamo i versi di Carducci “ ( …ma per le vie del borgo…..va l’aspro odor de’ vini l’animo a rallegrar ).

Amavo camminare pei campi, lungo i filari delle viti, percepire l’odore dell’uva costipata nei cesti ,prendere qua e là qualche chicco sfuggito alla pressa superficiale del cesto. Avevo rispetto della vite , i tralci mi attiravano . Quanto lavoro per la loro cura ! pensavo e subito mi risuonavano le parole di Gesù per bocca di Don Pasquale quando predicava :

“ ….Io sono la Vite …. “.Oggi riesco solo a fare delle similitudini : .

Vino : porta il ricordo dei grappoli delle opere, il ricordo della vita segnata dal ciclo delle stagioni Vite : conta le sue primavere con il germoglio delle le foglie-L’uomo : ha una sola primavera e con essa porta via le illusioni e i sogni della gioventù . La vendemmia era una festa ,la raccolta dei grappoli d`uva era l`attrazione principale ,un rito che inizia con il raccolto dei grappoli succosi che depositati in tini venivano scaricate in una grande tinozza di legno alzata su tre piedi , inclinata e sotto un catino per la raccolta del mosto che vi colava dal tappo.

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