Napoli. La forza espressiva dell’Arte, di Elena Saccone, docente di Scuola primaria.

Lo sapevate che esiste un’affascinante pittura che racconta l’intenso dolore di una madre? Il celebre dipinto “Anguish” del 1878 di August Friedrich Schenck ( nella foto ) cattura l’addolorato lutto di una pecora che si erge protettiva sopra il corpo senza vita del suo agnello, circondata da un temibile stormo di corvi neri. In questa scena di desolazione, la pecora bela disperatamente nella fredda aria invernale, a simboleggiare la sua disperazione e impotenza – un’afflizione troppo umana. Il quadro, noto anche come “il dipinto della pecora triste”, porta un messaggio universale di perdita e afflizione, esprimendo il bisogno materno di proteggere i propri cuccioli. Scontornato contro un paesaggio nevoso e desolato, il dipinto fa uso di toni tenui di bianco, grigio e nero per potenziare il senso di malinconia. I corvi oscuri che volteggiano nella scena aggiungono un’atmosfera sinistra, simbolizzando l’inevitabilità della morte e le dure realtà della natura. Schenck, che passò gran parte della sua carriera in Francia, era noto per i suoi dipinti di animali che spesso servivano come metafore delle condizioni umane. “Anguish” riflette la sua acuta osservazione della natura e la sua abilità nel conferire ai suoi soggetti animali emozioni umane, rendendo il dipinto un commovente commento sociale. Si può ammirare questo capolavoro alla National Gallery di Victoria, Melbourne. Chiunque si ritroverà di fronte a quest’opera ne resterà sicuramente toccato. La sofferenza è universale, e la protezione materna un istinto che non conosce confini. A volte, l’arte riesce a dircelo in modi che le parole non potrebbero.

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