Lettera aperta a Joao e a Leonardo, brasiliani e amici dell’Italia

Cari Joao e Leonardo,

In questi giorni, Sergio Mattarella, il Presidente della Repubblica italiana è in visita in Brasile per rinsaldare quei vincoli di amicizia e di scambi culturali, umani e commerciali con i Paesi del BRICS, che avevano perduto smalto, ma soprattutto come uomo di pace.

Come sapete bene, il 13 maggio 1888 in Brasile fu abolita la schiavitù. Di conseguenza si ebbe una grave crisi che riguardava la manodopera agricola soprattutto della coltivazione del caffè. Per coltivare grandi estensioni di terre vergini il Brasile pensò di favorire l’immigrazione di popolazioni europee ed asiatiche, che potevano diventare proprietari. Nel 1875 gli italiani che entrano in Brasile sono 9.742, nel 1888 sono 104.353, nel 1910 raggiungono un milione e mezzo di persone, concentrate soprattutto nella provincia di São Paulo.Il 3 gennaio 1874 salpò dal porto di Genova il veliero La Sofia. La nave trasportava quasi 400 migranti veneti e trentini – questi ultimi con passaporto non italiano essendo il Trentino ancora parte dell’Impero Austro-Ungarico – reclutati dal commerciante d’origine trentina Pietro Tabacchi. La traversata oceanica durò più di un mese e il bastimento giunse in Brasile, a Vitoria, nello Stato di Espírito Santo, il 21 febbraio 1874. Tale approdo segnò l’inizio di un processo di emigrazione di massa degli italiani verso il Brasile: persone con radici contadine, povere o in gravi difficoltà economiche, analfabete e che riuscivano a comunicare solo con il loro dialetto. La maggior parte non era mai uscita dal proprio Paese. Gli italo-discendenti in Brasile si contano attualmente attorno ai 30 milioni, di cui 12 di origine veneta, facendo così di questa terra il Paese con il maggior numero di discendenti italiani al mondo. 750 mila cittadini italiani che vivono in Brasile hanno diritto di voto in Italia. Per ricordare l’arrivo dei migranti italiani in terra brasiliana, onorare i discendenti e riconoscere il contributo che la comunità italiana ha dato alla formazione e allo sviluppo del Brasile, nel 2008, venne istituito il «Dia nacional do imigrante italiano» che ogni anno si celebra il giorno 21 del mese di febbraio. Gli scambi tra Italia e Brasile riguardano, tra l’altro, il calcio, l’enologia, l’ingegneria, le biotecnologie, la tutela dell’ambiente e la ricerca, Il 21 febbraio di quest’anno, la celebrazione ha avuto un significato ancora più pregnante visto l’anniversario dei 150 anni da quel primo sbarco che ha segnato le sorti di tante famiglie italiane e del Brasile. Vi abbraccio e vi aspetto in Italia, a Sant’Agata di Puglia. BRASILE: IL PAESE CON PIÙ ITALIANI FUORI DALL’ITALIA (youtube.com)

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