I Monti Dauni sono “Aree interne”. Gli amministratori progettino, i cittadini si sentano protagonisti

I Monti Dauni sono “Aree interne” e meritano aiuti, ma hanno bisogno della sapiente competenza degli amministratori e del coraggio civico dei cittadini, come prevedono gli statuti dei Comuni

Matteo_Maria_Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza Episcopale Italiana , ha le idee chiare e condivisibili. “Le aree interne vanno aiutate «non solo a conservare il passato, ma anche ad avere un futuro. Che poi vuol dire dare un futuro al nostro Paese”. E ancora: “Le aree interne del Nord e del Sud sono accomunate dalle stesse difficoltà con qualche variante in negativo per il Mezzogiorno, dove ci sono ulteriori mancanze di strutture e di opportunità”. E sollecita ” politiche serie e stabili a sostegno dela natalità e della famiglia, dal momento che le aree interne soffrono più di altre la continua diminuzione delle nascite e l’invecchiamento della popolazione”. Le idee e le richieste di Zuppi sono condivisibili, ma richiedono un’ ulteriore precisazione. Le aree interne del Nord e del Sud hanno ricevuto, ricevono e riceveranno tanti fondi, ci assicura il ministro Raffaele Fitto. Dalla nascita della Repubblica a oggi, l’Italia ha stanziato tantissime risorse anche per le aree interne del Nord come del Sud e quel denaro pubblico non sempre è stato speso bene. Infatti abbiamo tante cattedrali nel deserto, opere incompiute, edifici nuovi mai usati a causa di veti incrociati; edifici abbattutti perché sbagliati e pericolosi; fiumi di denaro divorato da fameliche clientele politiche, pronte a cambiare casacca ad ogni tornata elettorale. I cittadini dovrebbero capire che è meglio una gallina domani invece di un uovo oggi. Si tratta di un discorso che sembra di un moralismo già sentito. Invece si tratta di capire che bisogna chiedere ai Comuni di investire in servizi, strutture e infrasrutture affinché i paesi rinascano e i bambini che nascono nei paesi non si sentano cittadini di serie B. Ancora l’arcivescovo Zuppi: “Il grande vantaggio delle aree interne è che spesso c’è più comunità che altrove, luoghi dove i legami si rinsaldano o e ci si ritrova”. Questa affermazione del presidente della Cei mi sembra più un auspicio che una costatazione. Infatti nei paesi delle aree interne è più facile riscontrare faide politiche invece di comunità che remino unite in direzione costruttiva. (c.g.)

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