LU TRAPPIT ……. Mi piace attingere dalla continuità dei saperi, delle conoscenze di quel nostro ambiente che ci tramandiamo nel tempo . I lavori dei campi ,erano legati alle stagioni e costituivano importanti momenti di socializzazione durante i quali, con canti conviviali e abbondanti libagioni venivano rinsaldati sodalizi e vincoli di parentela. Una stagione importante era la raccolta delle olive. Le donne, sedute a terra, faticosamente, raccoglievano le olive cadute sul terreno , mentre gli uomini, in equilibrio su una scala di legno, appoggiata agli alberi, con la sinistra prendevano un rametto e con la destra facevano cadere i frutti nella sacchetta legata alla cintola dei pantaloni o alla corda girata intorno alla vita. Il freddo pungente preannunciava l’ arrivo dell`inverno, ma quelle persone con tenacia non si fermavano, sfidavano il tempo e le già corte giornate autunnali. Le olive, dopo la raccolta, venivano sistemate nei sacchi e così, trasportate con asini a “lu trappit“ . Lì venivano lavorate in giornata con una macina mossa da uomini e animali. La pasta veniva messa poi nei “ fiscoli” e spremuta sotto presse . Solo dopo avere riportato l`olio nella propria casa tutti si sentivano in grado di affrontare il freddo inverno. Per assaporare l`olio nuovo si era soliti fare al fuoco del camino << lu crusc >> , la moderna bruschetta ma era anche un modo per ingannare l
attesa del proprio turno per la macinatura che era lunga. Era quello un momento importante per noi ragazzi ,all’uscita della scuola correvamo a “lu trappit “ perché, data l’ora ,potevamo calmare la fame con un pezzo di “crusc” e poi approfittare della pausa per appenderci alle stanghe trainate dagli asini e farci trasportare spensierati ,arricchiti di una esperienza nuova , di sapori , di odori di linguaggi di vita vissuta che hanno impresso una accelerazione di un tempo ,il nostro passato , verso un altro così differente , il nostro presente. Tentare un confronto mi è impossibile , di certo “ la Contrada “ , “le famiglie “ , “le squadre di amici “ , non ci sono più e per tutto ciò che ci appariva normale , oggi non lo é più e, assumendo il ballo a metafora della vita, accade che, volendo assumere i generi moderni, pur essendo in foltissimo gruppo, si “danza” da soli ……
Sant’Agata di Puglia. Lu trappit, di Renzo Berardino
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