Sant’Agata di Puglia. Ricordo di Antonio Bove

Appunti tratti dalla memoria di un ragazzini degli anni…passati

Agosto 25, 2024

carmine granato

Ai miei occhi di ragazzino Antonio Bove appariva come un impiegato puntuale e preciso.

Antonio Bove, che non è più tra noi, è stato un impiegato del Comune di Sant’Agata di Puglia. Io l’ho conosciuto quando frequentavo la “scuola media”, perché uno dei suoi figli , Dario, era mio compagno di scuola. Gli altri suoi figli erano Sisina, Domenico – detto Mimì – Gerardo, Ugo ed Enea. La moglie si chiamava Maria e non ne ho mai saputo il cognome. La loro abitazione era in Corso Vittorio Emanuele II; vi si accedeva entrando in un portoncino che immette in una serie di scalinate, che sfociano in Viale XXIV Maggio. Con la costruzione delle Case popolari, la famiglia Bove si trasferì alle Spinelle. Quando ero ragazzino, il Municipio era in Piazza (fono in b/n) nella sede abbattuta, che è stata sostituita da un edificio brutto e poco funzionale, che ha rovinato definitivamente l’armonico assetto urbanistico del nostro centro storico. (foto a colori)

Antonio Bove gestiva anche un negozio di elettrodomestici e in particolare di radio, che si trovava dove ora è l’ambulatorio medico Novia, accanto all’edicola dei giornali, Rinaldi. Fu il primo negoziante ad avere in negozio un televisore a Sant’Agata. Nei primi anni Cinquanta, in occasione del teletrasmesso incontro di pugilato tra il sordomuto Mario D’Agata e Alì, se non ricordo male, Antonio Bove collocò un televisore sulla finestra e un nutrito gruppo di persone si sedettero a guardare la TV su sedie fornite dal Bar Ventura (Carlone), uno dei tre bar della Piazza, che vendette molte bevande e altro. Erano i tempi dell’emigrazione da Sant’Agata agli Stati Uniti. Le informazioni sugli aspiranti migranti erano fornite dai carabinieri. Ai miei occhi di ragazzino Antonio Bove, zio dell’attuale sindaco, appariva come un impiegato puntuale e preciso.

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