Sant’Agata di Puglia. Intervista impossibile a don Donato Pagano, fondatore della Casa del Sacro Cuore di Gesù, a Sant’Agata di Puglia

Incontriamo don Donato Pagano (nella foto) seduto sulla panchina situata a pochi passi dal cancello carraio della Casa del Sacro Cuore di Gesù, a Sant’Agata di Puglia, mentre parla con un’ospite di quella che è diventata una casa di riposo, che ha la veste giuridica di Fondazione.

Buongiorno, don Donato. Come mai da queste parti?

Buongiorno a lei. Come ha fatto a riconoscermi ?

L’espressione dei suoi occhi, tra il severo e il caritatevole, è inconfondibile.

Quando ha avuto modo di osservare i miei occhi ? Lo sa che io abito in Paradiso da moltissimi anni ?

Certo che lo so. Io frequentavo il catechismo a Sant’Angelo e lei mi diede uno scappellotto perché non risposi correttamente ad una sua domanda. Lei mi chiese: “Chi è Dio?”. Io risposi: “Dio è un essere perfetto”. Non avevo studiato il catechismo di Pio X.

Certo che mi ricordo di lei. Allora posso darti del tu, illudendomi che tu almeno ora sappia chi è Dio.

Monsignore, non ha una domanda di riserva? Lei non mi ha ancora detto come mai è da queste parti.

Hai ragione. Stavo chiedendo a questa signora come è cambiata la vita nella Casa del Sacro Cuore da quando manco io, che ne sono stato il fondatore. Ma non intendo parlarne con te.

Monsignore, possiamo almeno parlare della costruzione della Casa?

Certamente e con piacere. E’ bene che a Sant’Agata la gente sappia che i lavori, iniziati nel 1918, furono molto tormentati.

Come ho scritto nel mio libro, intitolato “Il Mendico” : “ Le visite degli sfaccendati (gli umarell dell’epoca n.d.r.) e curiosi, non che degli scettici ed increduli, erano frequenti per trovare materia ai loro discorsi e condirli con quel pizzico di ironia salata, che avesse provocato grasse risate, fatto buon sangue e confermato che era veramente lo “sfizio” di Don Donato quell’opera da pazzo, a cui si era accinto. Arrivarono a dire:” E’ bene adatto e sarà un pubblico numero cento !…”.

Mi sta dicendo che i santagatesi non volevano che venisse costruita la Casa del Sacro Cuore ?

Non farmi dire più di ciò che ho detto, come sanno fare certi giornalisti. Quello santagatese è un popolo generoso e forte e risponde sempre positivamente agli inviti a fare del bene. Moltissimi operai e non solo hanno lavorato gratuitamente per costruire la Casa del Sacro Cuore. Lo scriva, per favore. Tuttavia il popolo santagatese, come tutti i popoli del mondo non è costituito da una totalità di buone e brave buone persone, ma conta anche una percentuale di invidiosi e di cattivi. E’ fisiologico.

A quei “gentili” signori disse mai qualcosa ?

No. Gli stessi malaugurati ironici avversari furono contenti della costruzione della Casa, lodarono e parteciparono alla festa. Sono i trionfi di Dio!…

Don Donato, sia sincero, è contento dei festeggiamenti programmati per il centenario della sua creatura ?

Certamente sì. Tuttavia devo dire senza intento polemico che avrei preferito una data di luglio o di agosto, quando a Sant’Agata erano presenti tanti discendenti di coloro che aiutarono a costruire “quest’opera da pazzo”.

Grazie, Monsignore. A presto.

Ciao. La prossima volta mi dirai correttamente chi è Dio.

Carmine Granato

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