Oggi si festeggia Sant’Andrea apostolo. Noi di Italia-montidauni.it lo ricordiamo, parlando della chiesa a lui dedicata. La chiesa di S. Andrea Apostolo è una delle chiese di Sant’Agata più cariche di storia e di storie. Merita a pieno titolo di essere inserita nell’itinerario di visite programmate da chiunque. Se non è stato già fatto, sarebbe anche utile verificare lo stato del suo tetto e lo stato di conservazione degli affreschi, che ci ha lasciato in “eredità” Enzo Liberti, affinché chiesa e opere d’arte siano custodite come meritano.
Le origini
Sant’Agata di Puglia ha tre chiese parrocchiali: S. Nicola di Bari, che è la matrice, S. Michele Arcangelo, S. Andrea Apostolo. Quest’ultima è ubicata nella parte alta del paese, immediatamente sottostante al castello. Nulla si sa della sua origine, e scarsa è la documentazione sulle vicende dell’edificio. Lo storico locale, sacerdote Lorenzo Agnelli, che ne colloca l’origine tra il 1375 ed il 1500, posteriore a quella di S. Michele Arcangelo, puntualizza che niente di preciso possiamo dire di questa chiesa. La maggiore vicinanza della chiesa al castello basta per taluni a classificarla come costruzione antichissima ed originaria, coeva all’inizio del paese. Secondo il parroco-arciprete, don Raffaele Anzano, la chiesa parrocchiale di S. Andrea Apostolo, terza nella gerarchia delle tre parrocchie di S. Agata di Puglia, “è la più antica ed è la prima parrocchia che vanta l’origine dello stesso paese. La sua Chiesa, per quanto piccola, ha la gloria di aver avuto il primo fonte battesimale onde è un patrio monumento che illustra le origini di S. Agata di Puglia”. Se l’origine della chiesa di S. Andrea, come quella di tante altre chiese, si perde nella notte dei tempi ed è arduo stabilire quando è assurta al ruolo di parrocchia, non sembra improbabile la presenza a Sant’ Agata in pieno Medioevo di una cappella o di un oratorio dedicato a S. Andrea Apostolo, al cui culto si aggiunse quello di Maria SS.ma di Costantinopoli, l’Odegitria, entrambi di provenienza orientale. Nella Puglia dauna è venerata, oltre che a Sant’Agata di Puglia, a Bovino, a Lesina, a Sannicandro Garganico, a Torremaggiore, nelle isole Tremiti (Badia benedettina), a Biccari, ove si costituì anche una confraternita della Madonna di Costantinopoli. E’ certo, comunque, che la chiesa di S. Andrea era parrocchia nel 1522 e contava 38 fuochi ( circa duecento anime), mentre ne contava 190 la parrocchia di S. Michele Arcangelo e 93 la chiesa matrice di S. Nicola. Nel 1597 contava 66 fuochi, mentre S. Michele 335 e S. Nicola 166; 520 famiglie nel 1861; 386 nel 1887; 300 nel 1913. Contava 900 anime nel 1929; ne contava circa 200 nel 2004. La parrocchia di S. Andrea, con quella di S. Michele Arcangelo, ha subito due soppressioni: nella prima metà del ‘500 per un’eresia protestante, e fu poi ripristinata in piena Riforma cattolica da monsignor Angelo Giustiniani nel 1597; nel 1811 durante il periodo dell’occupazione francese, e fu ripristinata nel 1815, al ritorno sul trono di Ferdinando I di Borbone, grazie anche all’interessamento dell’arciprete don Nicola luspa. Lo stesso che riuscì a salvare l’autonomia della Parrocchia di S. Andrea, che volevano accorpare a quella di S. Angelo, perché povera d’anime e di proventi. (continua)

(La foto è di Carlo Dalessandro)

( La chiesa di Sant’Andrea, disegnata da un artista Santagatese, Bergantino.
Fonte: La chiesa Parrocchiale di S. Andrea apostolo a Sant’Agata di Puglia, di Dora Donofrio Del Vecchio