Monti Dauni. Bisogna puntare sull’agroalimentare e sull’artigianato per creare lavoro e per ripopolare i Monti Dauni

Tutti i paesi dell’interno della provincia di Foggia si stanno svuotando, perché i giovani li abbandonano e perché di conseguenza la natalità è ai minimi termini. Dal proprio paese si va via con dolore anche se la scelta di partire è libera. Il dolore si decuplica, se si deve partire per la necessità di trovare lavoro e per cercare una migliore qualità della vita. Verrebbe facile dire che si arresta lo spopolamento, creando lavoro e migliore qualità della vita. A dirlo siamo tutti capaci. Il difficile inizia quando dalle parola bisogna passare ai fatti. Le condizioni utili a creare nuovo lavoro e buona qualità della vita le devono creare gli enti locali, cioè Regione, Provincia e Comuni, ciascuno per le sue competenze e per la sua parte. Basta andare in un supermercato o in un negozio, per capire che molti prodotti, che vengono dall’estero o dal Nord dell’Italia vendono molto nei nostri territori, perché noi abitanti della nostra provincia non abbiamo il coraggio e la voglia di produrli. Siamo seduti su una miniera d’oro e non vogliamo grattare il terreno per estrarre il prezioso metallo. Fuor di metafora, mi chiedo:” Non sappiamo allevare animali che ci forniscano carne di alto livello ? Non siamo capaci di mettere a frutto i fondi abbandonati ? Non siamo capaci di preparare bravi artigiani, che sono molto richiesti dal mercato?”. Siccome la mentalità imprenditoriale non è erba che cresce rigogliosa nelle nostre contrade, gli Enti locali hanno il dovere politici e morale di creare le condizioni per annaffiare l’erba della mentalità imprenditoriale, che sarebbe il toccasana per riprendere il cammino verso un nuovo benessere diffuso.

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