Alle ore 7,35 di stamattina, Papa Bergoglio, dopo una lunga malattia è morto
Il Papa è uno solo. I credenti e i non credenti, sommati tra loro, sono miliardi di persone. Un Papa, bravo che sia non può accontentare tutti e non può realizzare la Chiesa e la società sognata da ogni essere umano che guarda a lui. E’ pertanto inevitabile che ci siano pareri diversi sul suo operato, sia dopo la sua morte, sia durante il pontificato. Molti intellettuali, giornalisti, alti prelati e milioni di persone hanno apprezzato il pontificato di Papa Francesco, altri lo hanno aspramente criticato. E questi atteggiamenti non mi stupiscono. Ciò che mi stupisce e mi indigna è la denigratoria campagna di stampa, che sta montando fin dai primi minuti dopo la diffusione della notizia, che è iniziata alle nove circa di oggi, 21 aprile 2025. Sono cristiano battezzato e non sono capace di fare grandi analisi dell’operato di Papa Francesco, i cui risultati, forse, si capiranno fra qualche anno. Tuttavia per quel poco che capisco ho visto in Francesco il tentativo e la voglia di evangelizzare il mondo. L’ho sentito parlare a favore degli ultimi, l’ho visto attento alla situazione penosa delle carceri italiane, l’ho visto alzare la voce a favore dei bambini, immigrati e nostrani, l’ho visto desideroso di mettere in pratica il Vangelo. Per me tutto ciò è sufficiente per essere contento del pontificato di Papa Bergoglio. E proprio per questo vorrei che a succedergli sulla cattedra di Pietro fosse Matteo Maria Zuppi, cardinale e arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza Episcopale Italiana. Che è un amante di una società basata sui valori che accomunano gli insegnamenti evangelici con la Costituzione italiana, alla cui scrittura contribuirono anche i cattolici e venti madri Costituenti.
Carmine Granato
