Nicola Perrella racconta il senso della sua “piccola libreria impertinente”, in Vicolo secondo castello, a Deliceto

Che senso ha! Poi all’improvviso tutto si ferma. C’era stata vita, bambini per strada, uomini tornare al tramonto. Donne giovani con bambini per strada ed in “attesa” dentro di loro. Vecchie col rosario, in nero vestite ,vecchie mamme a badare un infanzia sporca, svestita, mocciosa.Asini,muli, basti e varde davanti alla porta. Coppole e giacche eterne sulle spalle tipo Pellizza da Volpedo. Galline, schiamazzi odore di letame per i vicoli. Campane al vespro. Pietre su pietre portate a dorso di muli fin qua su a formare spazi comignoli case embrici sui tetti a coprire nidi di taccole e Colombaie. Poi il silenzio, solo cinguettio di passeri. Abbandono, vuoto, erba tra le selci la dove non più passi, non più zoccoli: non più….. Una vecchia porta di legno semi aperta, una vecchia serratura penzolante senza chiave. Al di là,in penombra una vecchia cornice fine ottocento multi foto con foto bianconero sbiadite di vita di gente che guarda un futuro passato .Dove sono? Chi sono? Comma Carmela, Compa Giuann ….ndo stanno? Che senso ha? Che senso ha tutto questo? Paese vuoto, abbandonato, senz’occhi, solo case come orbite vuote di un teschio. Che senso ha? Gerardo che se ne va da dove più non torna! Cartoni di libri consunti, testimoni di tempo e sapere del tempo. Ore giorni mesi al ritmo delle pagine, voglia di capire il senso. Paolo Diacono che racconta la storia dei longobardi. Racconta del suo ritorno a casa dopo tanto tempo. La sua casa come qui. Senza tetto, senza uscio. Un grosso albero cresciuto la dove prima era casa. Libri, libri, libri! Le scuole buttano i libri, i figli buttano i libri dei loro padri. Inizia il tempo senza testimoni di carta. Cercate chi siete da un’altra parte, non più sfogliando pagine, ma in memorie lontanissime di main fraims nei deserti americani. Niente corpo, niente topi di biblioteca. Tutto si ripete, come la distruzione della biblioteca di Alessandria. Noi siamo nel futuro pervaso di silicio e software. Non si può fermare il futuro. Queste case come piramidi di Egitto. Conserviamo dentro questo sarcofago chi siamo stati: una civiltà della zappa e del badile. Siamo stati contadini col profumo dell’origano, senza il fumo delle armi e del pianto. Questi libri impertinenti di una libreria impertinente. Come grano nascosto che nessuno ha raccolto, caduto con le piogge eccolo rigermogliato. Il senso della piccola libreria Impertinente in vicolo secondo castello a Deliceto deserto di uomini. Nicola Perrella “ Chiarino”.

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