Roste, storia, architettura di Ascoli Piceno in un libro godibile e ricco di notizie e di bellezza
Chi dice rosta dice Ascoli Piceno. In quella città se ne trovano tante al punto che passavano inosservate fino a quando Anna Maria Bachetti non ha pensato di prendere carta, penna e inchiostro per parlarne. “Facciamoci caso” è il suo invito e il titolo del libro (nella foto) che in elegante veste grafica ne parla. L’autrice è amante dell’arte, della scrittura e della ricerca storica. Usando in giusto mix le sue passioni, Bachetti è riuscita a presentare efficacemente le roste della sua città, che vive con intenso amore. Questo amore traspare dalla passione e dalle parole che usa per parlare di questo ornamento funzionale in ferro battuto, che è l’orgoglio di una certa Ascoli. Indubbiamente i cambiamenti tecnologici intervenuti nella produzione di manufatti hanno messo da parte le roste al punto che non tanti ne facevano caso. Nel pregevole lavoro di Anna Maria Bachetti non potevano mancare ampi riferimenti a Francesco Tartufoli e la sua “scuola”, che hanno lasciato un patrimonio artistico notevole alla città di Ascoli. L’autrice non si limita a descrivere le roste; allarga lo sguardo all’architettura, all’urbanistica e alla storia della città marchigiana, che in passato ha operato parecchi cambiamenti urbanistici ed architettonici di non poco conto. Le cento pagine del libro, che si legge agevolmente e che ha riscosso un buon successo, si aprono con la prefazione di Stefano Papetti, critico d’arte e direttore dei Musei Civici di Ascoli Piceno. Facciamoci caso.
Carmine Granato
Anna Maria Bacetti, Facciamoci caso, seconda edizione, Ascoli Piceno, 2023
