Sant’Agata di Puglia. Luigi Daquino, raro esemplare di amante dell’agricoltura si scopre anche poeta. Esempio da imitare come lavoratore e come cantore della vita di campagna

ALBERE R’ALIVE.

Ma quande sì bèlle,

albere r’alive,

cu quére foglie lucènde

che sémbrene r’argiénde,

che brillene a lu sóle

e càndene a lu viénde.

Me simbre nu gigande

mmiézz’a tanda chiande

re pesche e re méle.

Tutto tu ci dai:

il legno per la culla,

il pollone al pastore,

le palme per la pace,

il legno per la croce.

Possono passare secoli

E tu non muori mai,

sempre in campagna,

dentro il verde stai.

Quando poi è tempo

Di raccogliere le olive,

è una festa grande,

giovani e contadini

arrivano da tutte le parti.

Dalle olive nere

si spreme olio fino,

serve per l’olio santo,

ad accendere un lumino,

per condire le frise

con origano e pomodori,

ti viene un sospiro

proprio da dentro al cuore,

ti senti molto contento,

ti senti un signore,

che quell’olio di oro

è proprio un tesoro.

Luigi Daquino (presso Bastia beach).

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